La professoressa Filomena Maria Greco, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Luca della Robbia”, dopo aver introdotto l’evento dal tema “Il racconto: fra realtà e meraviglia”, ha presentato gli ospiti, tra cui i sindaci di Appignano e Montefano, il narratore Simone Maretti, il professore di filosofia Raffaelino Tumino, gli studenti accompagnati dai genitori e noi reporter Alberto ed Ilenia Viscusi.
La Dirigente ha sottolineato le motivazione della scelta del tema: la scuola avvicina i ragazzi al mondo della conoscenza attraverso la narrazione. Infatti, i primi maestri dell’umanità furono i cantastorie, che narravano intorno ad un fuoco. Ed è proprio di questa traccia che dobbiamo ricordarci anche oggi: della condivisione del sapere attraverso la narrazione. Nell’antichità l’inaugurazione era una cerimonia religiosa e sacra che aveva lo scopo di cercare il favore celeste; ecco per noi oggi significa darci un orizzonte, dove la scuola sia un luogo in cui si raccontano storie.
Per darci il buon esempio, la Dirigente stessa ci ha piacevolmente intrattenuti con il mito del dio sole Apollo, tratto da “Le metamorfosi” di Ovidio, che percorrendo tutti i giorni le vie del cielo osservava dall’alto la vita degli uomini e degli dei, senza riuscire a farsi i fatti suoi. Infatti, rivelò a Vulcano che sua moglie Venere lo tradiva con Marte. Il dio fabbro, brutto e storpio, resistette all’impeto di aggredire i due amanti, ma preparò una trappola: una rete invisibile che avrebbe sollevato in aria i due amanti esponendoli alla derisione collettiva. Ma Venere volle vendicarsi e fece innamorare perdutamente Apollo di una fanciulla di buona famiglia. Così il dio del Sole iniziò a trascurare la terra, le sue ninfe e le tante fidanzate. Prese l’aspetto della mamma della fanciulla, si rivelò a lei e i due si amarono. Quando il padre di lei lo seppe, la seppellì viva; la ragazza morì ed Apollo la trasformò in incenso, l’offerta gradita agli dei. Tra le amanti di Apollo c’era anche Clizia che si struggeva di amore per lui e, una volta esclusa, si abbatté sulla nuda terra senza acqua né cibo ed un fiore le ricoprì il viso: era spuntato un girasole, il fiore che cerca sempre il sole.
Abbiamo capito che il racconto può modificare lo sguardo sulla realtà, così come il nostro sguardo può modificare la realtà. Ed ecco che a rinforzare questo concetto arriva il narratore carismatico Simone Maretti. Egli ci ha letteralmente avvinti con la storia di Pigmalione che con il suo sguardo e le sue preghiere, durante la festa di Venere a Cipro, ottiene la grazia che la sua splendida fanciulla d’avorio diventi una donna vera, sua moglie. Infine, ha coinvolto due alunni, Maria e Riccardo, in una scenetta comica: Riccardo doveva fingere di essere Tom Sawyer che seduce in classe la bella ragazza di cui è innamorato, Maria. Al termine, Maretti è stato salutato con uno scrosciante applauso.
Il prof. Tumino, dell’Università di Macerata, ci ha fatto riflettere sull’importanza delle fiabe, sottolineata dagli psicologi Piaget, Vygotskij, Bruner nell’educazione e nella crescita dei giovani. Le storie permettono quell’incontro necessario tra anime per educare e dare senso e significato alla nostra vita e coltivare lo stupore e la meraviglia. Per questo tanti grandi della letteratura, come i fratelli Grimm e Calvino, hanno dedicato tutta la loro vita a raccogliere storie, fiabe e leggende popolari.
Al termine dell’evento, la Dirigente ha ringraziato i relatori ed ha premiato con dei libri alcuni alunni che si sono distinti per i risultati brillanti conseguiti lo scorso anno; ha infine salutato e ringraziato i partecipanti, augurando a tutti un anno scolastico ricco di stupore e meraviglia.
Alberto ed Ilenia Viscusi, II D